Terapia in età evolutiva

Terapia in età evolutiva

Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.

Carl Gustav Jung

Infanzia e fanciullezza  (0 – 12 anni)

L’infanzia e la fanciullezza rappresentano fasi del ciclo di vita durante le quali avvengono numerosi ed importanti cambiamenti fisici, comportamentali, affettivi ed emotivi. Il bambino si trova ad affrontare sfide quotidiane come la separazione da mamma e papà, l’inizio della scuola, le prestazioni scolastiche e l’apprendimento di nuove regole.

Talvolta il far fronte a tali compiti evolutivi può essere faticoso e divenire fonte di sofferenza: quando ciò avviene il bambino può cominciare a manifestare segnali di un disagio che spesso non può essere espresso verbalmente, manifestandosi prevalentemente a livello comportamentale, fisico ed emotivo. È importante riuscire a riconoscere i segnali di disagio del bambino per poter intervenire nel modo più appropriato e tempestivo.

Si rivela perciò di fondamentale importanza per il bambino un sostegno di tipo psicologico e psicoterapeutico, attraverso il quale egli viene aiutato a comprendere i suoi vissuti emotivi che sono alla base dei comportamenti sintomatici. Tale processo conduce gradualmente ad una riduzione della sintomatologia e del malessere, e quindi al cambiamento.

Anche per i genitori il disagio del bambino può essere fonte di sofferenza e di preoccupazione e, in questi casi, l’opportunità di avere uno spazio dove essere ascoltati è di grande aiuto, permettendo di comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio bambino e consentendo, pertanto, di migliorare le abitudini di comunicazione familiare.

L’intervento professionale può essere indicato non solo in caso di problematica accertata ma anche a scopo preventivo.

Adolescenza  (12 – 20 anni)

L’adolescenza è una fase della vita caratterizzata da cambiamenti fisici e psicologici che possono portare a turbamenti e crisi, processi questi che spesso si rivelano inevitabili lungo il cammino per diventare grandi. L’adolescenza  rappresenta quindi un periodo critico, sia per i ragazzi che possono andare incontro a comportamenti rischiosi, sia per i genitori che li affiancano nel processo di crescita.

I ragazzi vivono una condizione di passaggio dall’essere bambini al diventare adulti, cercano di prendere decisioni autonome, di mettersi alla prova e di confrontarsi con i pari e con gli adulti. Tutto questo non sempre è facile e può essere causa di malessere che può riguardare: difficoltà a relazionarsi con gli altri, calo del rendimento scolastico, rifiuto di andare a scuola, comportamenti devianti o antisociali, utilizzo di sostanze (alcol, droghe, farmaci). Talvolta il disagio si esprime attraverso il corpo con il mal di testa, di pancia, di stomaco, la nausea oppure sotto forma di disturbo alimentare, che può portare il ragazzo a non mangiare più o a mangiare in maniera sregolata.

Di fronte a questi segnali, spesso difficilissimi da affrontare in famiglia, si rivela indispensabile un supporto di tipo psicologico e psicoterapeutico. Si offre quindi uno spazio che permette al ragazzo di esplorare le paure, le insicurezze e le difficoltà che gli impediscono un naturale percorso di crescita, rendendolo capace di comprendere se stesso ed il proprio mondo emotivo, in grado di tollerare le frustrazioni e quindi pronto ad affrontare l’incertezza che caratterizza la vita.

Esempi di problematiche affrontabili

  • Disturbo d’ansia di separazione
  • Fobia scolare
  • Mutismo selettivo
  • Balbuzie
  • Difficoltà di inserimento ambientale
  • Depressione infantile e adolescenziale
  • Disturbi dell’evacuazione (enuresi, encopresi)
  • Disturbi specifici d’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia)
  • Disturbi del sonno
  • Disturbo da Tic
  • Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (AD/HD)
  • Disturbo oppositivo provocatorio
  • Disturbo della condotta
  • Problematiche connesse al Bullismo
  • Disturbi alimentari
  • Disturbi psicosomatici
  • Difficoltà relazionali
  • Esperienze traumatiche (separazione conflittuale dei genitori, malattie, lutti, ecc…)
  • Dipendenze (droghe, alcol, internet, ecc…)