Terapia in età adulta
La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.
(Carl Gustav Jung)
Prima età adulta (20 – 45 anni)
La prima età adulta rappresenta un periodo di grandi scelte e di importanti cambiamenti a livello sociale. Oltre alla stabilità nelle relazioni affettive, diventa importante raggiungere una stabilità anche sul piano professionale ed economico. Purtroppo viviamo un particolare momento storico caratterizzato da precarietà ed incertezza lavorativa ed economica, per cui risulta più difficoltoso elaborare un’immagine di sè positiva e realizzare rapporti affettivi stabili: di conseguenza i progetti personali di vita per il futuro sono frenati.
Il compito fondamentale dell’età adulta è rappresentato dal raggiungimento di una progressiva emancipazione dalla famiglia d’origine e, quindi, dall’ingresso nella società. Gli eventi significativi di questa fase sono: il matrimonio o la convivenza; in alcuni casi vi può essere il divorzio, che rappresenta un processo complesso da affrontare e che risulta tra gli eventi più stressanti dopo la morte del coniuge, richiedendo un grande sforzo di adattamento ed esponendo al rischio di depressione, poiché implica una revisione della propria identità personale oltre che dell’immagine sociale; la nascita di un figlio, passaggio psicologicamente delicato in quanto, durante l’attesa, si formano fantasie ed aspettative sul proprio ruolo di genitore che condizioneranno il tipo di accudimento che sarà poi rivolto al bambino; il lavoro che, se svolto con piacere ed entusiasmo, rappresenta una fonte di benessere materiale (consentendo di mantenere se stessi e la propria famiglia) e psicologico (consentendo di affermare se stessi e la propria identità sociale), mentre, in caso contrario, la disoccupazione e il licenziamento improvviso possono condurre ad un senso di fallimento e di inutilità.
Per tutti questi motivi, ma anche per qualunque tipo di disagio che abbia o meno una causa apparente, si offre un aiuto psicologico e psicoterapeutico, al fine di predisporre l’individuo a fare chiarezza dentro di sè e condurlo a vedere la realtà, che gli appariva problematica e senza via d’uscita, sotto altri punti di vista, grazie appunto all’arricchimento personale conseguente alla relazione terapeutica.
Seconda età adulta (45 – 65 anni)
La seconda età adulta è una fase dello sviluppo in cui l’adulto sembra rivolgersi maggiormente verso la propria interiorità per affrontare la progressiva e lenta fase dell’invecchiamento, che talora può fare esplodere la cosiddetta crisi di mezza età.
Il rischio connesso a questa fase consiste in un ripiegamento su se stessi e nella stagnazione del proprio potenziale sviluppo sociale e personale.
Si manifestano i primi segni dell’invecchiamento e questi cambiamenti esteriori possono rappresentare motivo di disagio e di preoccupazione, soprattutto per coloro che hanno sempre attribuito una certa rilevanza agli aspetti esteriori e alla bellezza della giovinezza. Vi sono poi importanti cambiamenti a livello ormonale: nelle donne, intorno ai 50 anni, la menopausa rappresenta la fine del periodo fertile e può determinare dinamiche psicologiche particolarmente intense.
Gli eventi più significativi di questa fase sono: un periodo di crisi nel quale l’adulto valuta i propri successi e/o fallimenti in campo lavorativo, relazionale e familiare, operando quindi un bilancio; la sindrome del ‘nido vuoto’ che si verifica quando i figli escono di casa per andare a vivere per conto proprio, per cui la madre e il padre possono vivere uno stato di disagio e di depressione derivante dal senso di perdita del proprio ruolo genitoriale; diventare nonni, nuova identità che può essere vissuta con soddisfazione ma anche con disagio; i propri genitori diventano anziani, per cui l’adulto vive il duplice ruolo di genitore e figlio di genitori anziani (spesso da accudire) e, in più, vive anche un momento cruciale della propria carriera professionale, perciò si trova sovraccaricato di notevoli responsabilità ed impegni.
Molte di queste problematiche sovente rappresentano la causa scatenante di varie manifestazioni psicopatologiche. Partendo dunque dai sintomi di malessere più evidenti e tenendo in considerazione ogni tipo di fattore stressante esterno, si offre uno spazio per comprendere nel profondo le fragilità che hanno portato l’individuo a sviluppare un determinato tipo di disagio. Attraverso la relazione terapeutica è possibile giungere ad un’approfondita conoscenza di se stessi e raggiungere quel benessere che rende capaci di far fronte alle varie difficoltà che via via si presentano nella vita, in quanto l’individuo scopre di avere in se stesso tutte quelle capacità che gli consentono di affrontare la realtà per come questa si presenta, riuscendo a rapportarsi ad essa nel modo più adeguato.
Esempi di problematiche affrontabili
- Disturbi d’ansia, attacchi di panico, fobie
- Disturbi dell’umore
- Disturbi alimentari
- Disturbi psicosomatici
- Disturbi del controllo degli impulsi
- Dipendenze patologiche
- Disturbi del sonno
- Disturbi legati all’identità di genere
- Disturbi sessuali
- Disturbi di personalità
- Problematiche legate al ciclo di vita (convivenza, matrimonio, separazione, divorzio, gravidanza, genitorialità)
- Problematiche di maltrattamento e violenza
- Stalking
- Mobbing
- Problematiche lavorative
- Esperienze traumatiche (incidenti, malattie, lutti, ecc…)