Disturbi psicogeni del sonno

I disturbi psicogeni del sonno hanno a che fare con l’impossibilità di ottenere un sonno sufficiente e ristoratore, della qualità e della quantità necessaria al benessere psicofisico dell’individuo. Pur manifestandosi in modo differente, i vari disturbi del sonno presentano alcuni sintomi fisici e psicologici comuni.

Tra i sintomi fisici dei disturbi psicogeni del sonno si ritrovano stanchezza, abbassamento della soglia del dolore, tachicardia ed un malessere fisico generale, mentre tra i sintomi psicologici vi sono difficoltà di concentrazione, presenza di umore instabile, apatia, nervosismo ed irritabilità. All’interno dei disturbi psicogeni del sonno è possibile distinguere:

  • Insonnia

    Impossibilità di dormire il giusto numero di ore. Esistono tre diversi tipi di insonnia sulla base del momento in cui essa si manifesta durante il ciclo del sonno: iniziale, quando si fa fatica ad addormentarsi; centrale, quando il sonno è intervallato da risvegli continui, anche piuttosto prolungati; tardiva, quando ci si sveglia durante la notte e non si riesce più a riprendere sonno.

  • Ipersonnia

    Cronico bisogno di dormire, con sonnolenza diurna eccessiva. Pur dormendo bene la notte, si fa fatica a svegliarsi e per tutto il giorno si è afflitti da una stanchezza che aumenta con il passare delle ore; in genere si accompagna ad inerzia, apatia e ad un continuo fluttuare dell’umore.

  • Disturbo del ritmo circadiano del sonno

    Si tratta di uno sfasamento delle fasi del ciclo sonno-veglia. Ne esistono di vari tipi, tra cui: tipo a fase del sonno ritardata, ossia il non riuscire ad addormentarsi e/o a svegliarsi nelle ore desiderate; tipo da salto di fusi orari, ossia quando la sonnolenza e i risvegli avvengono in orari insoliti rispetto al fuso orario del Paese in cui ci si trova; tipo da turni lavorativi, che colpisce chi è costretto a lavorare di notte.

  • Disturbo del sonno correlato alla respirazione

    Ne esistono di diversi tipi, come ad esempio le apnee notturne, caratterizzate da ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, accompagnate da un russare rumoroso e da attacchi di soffocamento.

  • Incubi notturni

    Sogni angoscianti e vividi che portano al risveglio, anche più volte durante la stessa notte. Gli incubi possono avere un tema ricorrente, non necessariamente legato alla vita reale della persona o a fatti accaduti; chi si sveglia da un incubo è angosciato ma riesce a ricostruire nel dettaglio quanto ha vissuto in sogno.

  • Terrori notturni

    Ancora più intensi degli incubi, i terrori notturni si manifestano nella prima metà della notte e causano profonda agitazione e sintomi fisici come sudorazione, pallore e tachicardia. Chi ne soffre si sveglia di scatto, urlando e singhiozzando, e non riesce a ricordare cosa ha sognato, non restandogliene che pochi frammenti.

  • Sonnambulismo

    Si manifesta con movimenti automatici più o meno complessi, come sedersi sul letto o camminare per casa; dopo l’episodio di sonnambulismo, che dura in media un quarto d’ora, la persona torna a letto spontaneamente. Il sonnambulo può diventare aggressivo se viene interrotto durante la sua attività notturna. Inoltre occorre porre attenzione affinché il sonnambulo, non essendo cosciente di ciò che sta facendo, non diventi pericoloso per se stesso.

  • Bruxismo o digrignamento dei denti

    Contrazione involontaria e ripetitiva dei muscoli della masticazione, più volte durante il sonno, per 5-15 secondi che, alla lunga, rischia di danneggiare i denti e di causare tensioni alla mandibola. Il bruxismo ha come causa principale lo stress.

  • Enuresi notturna

    Perdita involontaria e completa di urina durante la notte che avviene in bambini oltre i 5-6 anni di età, dovuta a stati di apprensione e di ansia.